Narcisi critici di se stessi

Ho scritto di un progetto fotografico in cui c’è pure un mio ritratto. Non sono riconoscibile, e questo mi consola, dato il fatto che la foto è stata utilizzata per una campagna promozionale: si tratta di Comodamente, un festival culturale. Forse deontologicamente non è il massimo, ma talvolta bisogna pure essere nelle cose, ravanare nel magma e sudare insieme alle persone, senza fingersi distaccati investigatori dell’altrui verità. D’altro canto ABO dei migliori tempi docet, e conviene che tutto questo lo si impari.
Basta con i fighetti che si vantano della loro esimia sapienza ricercando approvazioni per il loro narcisismo distaccato. O si ama o si odia (o si è indifferenti): non nascondiamoci dietro le parole con alchimie verbali.
E viva la critica militante. Quella di qualità -non la mia, certo- per cui si rischia anche di bruciarsi il culo mostrando la propria faccia.

Comodamente festival

Sto lavorando come un pazzo per un festival di cultura contemporanea, si chiama COMODA_MENTE, a Vittorio Veneto. Lavoro duro, ospiti, volontari, casini da sistemare. Ma il pubblico c’è e fa coraggio. Si può perfino tollerare di dormire 4 ore per notte. Fanculo chi non crede alla cultura in questo paese!

Mike Bonanotte

Mr. Quiz non c’è più. Pace all’anima sua, condoglianze e tutto il resto. Ora cominceranno le celebrazioni. “Quanto bravo era…”, “ma perché non l’hanno fatto senatore?”, si sentirà dire. Aiuto. La sua figura occupa un posto sproporzionato in Italia, essendo lui l’incarnazione del nazional-popolare che ha trionfato sulla possibilità di fare della televisione d’intrattenimento che non fosse da gente decerebrata (e naturalmente la sua figura è centrale nella nascita del modello culturale delle TV di Berlusconi, che il servizio pubblico non ha opportunamente contrastato). Il modello è quello che si possono fare i soldi, ma soprattutto realizzare i propri sogni, rispondendo a quiz cazzate micidiali, risolvendo rebus o semplicemente adoperando i pannolini marca vattelappesca per contenere la cacca e le abbondanti pisciatelle del proprio neonato. Wow, ho i brividi. Allegria! e Santo subito.

Se il comune graffita i muri

Ne hanno parlato in molti (tra cui il Guardian) dei graffiti di Banksy situati in uno dei sobborghi di Londra che la municipalità ha pensato di smaltare. Lui è uno dei più grandi street artisti ora in circolazione, eccetera eccetera. L’opera in questione non era male e qualcuno, per ecco di zelo, ha ordinato agli operai del comune di cancellarla passandoci sopra della vernice nera. Insomma il Comune è diventato il graffitaro che ha rovinati un contesto urbano di decoro.

Poco male, ma ogni tanto è bello pure che si ribaltino i ruoli. E poi, magari proprio su quel muro, Mr.Banksy potrebbe rispondere…

Calalascure su Calatrava

L’Autorità per la vigilanza sui contratti pubblici ha emesso ieri una sentenza nella quale si giudica “non pienamente funzionante” il ponte progettato da Santiago Calatrava per Venezia. In maniera particolare, per il collaudatore vi sarebbero “una serie di riserve affatto secondarie sulle condizioni di sicurezza in esercizio dell’opera, tanto da non potersi escludere anche interventi tempestivi per ripristinare i livelli di sicurezza minimi della norma”. Beghe insomma, e vedremo se il Comune – che fortemente ha voluto che questa opera venisse realizzata – lascerà perdere o affilerà le armi.
Nella pratica il ponte risulta molto bello, ma sostanzialmente inopportuno in un contesto in cui non mancano le emergenze architettoniche. Il buono spunto (che avrà difficoltà ad essere imitato in un paese in cui le Soprintendenze sono un cancro per lo sviluppo di un architettura e seria e adeguata ai tempi) è che in un contesto storico sedimentato si può intervenire con del nuovo.
Per il resto – ma il mio è un commento soggettivo da utente – è angosciante fare quel ponte, dato che gli scalini hanno porzioni traslucide alterate ad altre opache che ingannano la vista, e poi, poiché il progetto è stato pensato le dimensioni della pedata non costanti costringono a guardare continuativamente a terra. Manca insomma quella euritmia che è caratteristica dei ponti veneziani, mentre si avverte chiaramente l’impatto della tecnologia e dei nuovi materiali.
Speriamo invece che sia l’occasione per un po’ di dibattiti sul futuro dell’architettura…

Alzarsi al mattino

Una mostra con budget zero, ma francescana solo economicamente, non certo nelle idee. Le opere incrementano, lentamente, nel deposito. Il trasporto di più di qualche opera l’ho fatto di persona o con l’aiuto di amici. Qualche opera sarà portata nei prossimi giorni direttamente dagli artisti, per le altre mi daranno una mano i galleristi. E tutti collaborano, in un clima che non avrei detto possibile. Chi si è offerto di fare le foto, chi il sito, chi di stampare la brouchure.
Anche nelle ristrettezze è un piacere lavorare così. Queste sono le cose per cui vale la pena alzarsi al mattino.

Il topo che si pappa l'Uomo Ragno

E’ notizia di stamattina che la Disney ha acquistato la casa di produzione Marvel. Topolino insomma si mangia l’Uomo Ragno, Iron Man e i Fantastici quattro in un sol boccone e si candida in una posizione mondiale ancora più elevata di gestione di contenuti d’intrattenimento. Il che sarebbe solo economia, se non avessero a che fare con l’immaginario di una buona porzione di Occidente.
Che dite? Tiriamo fuori del formaggio e proviamo a catturare il topastro?
Forse forse però il problema vero siamo noi. Ma che immaginario abbiamo con sorci, paperi e uomini aracnoformi?

Elezioni, erezioni (e la carne fresca)

La crisi economica è di solito una delle difficoltà su cui cadono partiti e governi. E’ capitato negli Stato Uniti un anno fa (anche se c’era in più il fenomeno Obama), in Giappone la scorsa settimana, in Germania oggi con le elezioni di alcuni dei più popolosi stati federali. Capiterà pure in Regno Unito – è quasi certo – e forse in Spagna. Indipendentemente dal colore, se le cose vanno male e la gente perde il posto di lavoro, quando si aprono le urne qualcuno finisce a casa.
Per fortuna qui da noi la crisi non c’è. Il paese funziona, è moderno, ed l’unico problema che potrebbe sorgere è la cena col vescovo o la mancata erezione del Grande Condottiero. Ma non preoccupiamoci, a Palazzo Grazioli la carne, oltre di essere di prima scelta, è freschissima.