Jacopo Mazzonelli
Reverse Room

Rovereto, Paolo Maria Deanesi Gallery
novembre 2010 ― febbraio 2011

Reverse Room
Daniele Capra




Reverse Room raccoglie il frutto dell’ultimo progetto di Jacopo Mazzonelli, sviluppato a partire da una riflessione sulle dinamiche spaziali e percettive dell’osservatore.
I recenti lavori dell’artista trentino prendono corpo da un’analisi sulla spazialità degli oggetti e dei suoni, e portano alle estreme conseguenze i parametri con cui siamo soliti valutare, misurare ed interpretare visivamente il mondo che ci circonda. In maniera particolare il suo è una sguardo attento alle problematiche dell’interpretazione della spazialità, di cui propone una lettura che fa deflagrare le consuete classificazioni mostrando senza ritegno alcuno i limiti insiti in ogni tassonomia.

Ad esempio Respiro ‒ un foglio di carta collocato sul muro dal quale cade la propria immagine proiettata ‒ mette in discussione, in un gioco attento di rimandi, il concetto di bi e tridimensionalità di un’immagine, mostrando nel contempo le potenzialità scultoree insite nel medium video. Oppure (I Play) Lonely Everyday ‒ in cui l’artista ha costruito una porzione di pavimento in legno inframezzato da una finestra sul quale si sente risuonare una pallina da ping pong ‒ scompagina la sacralità con cui per decenni i soundartist hanno costruito i loro ambienti sonori, fondendo assieme suono, scultura ed un object trouvé come il telaio del serramento.

Alla complessità sempre maggiore della realtà che si pone di fronte ai nostri occhi, a teorie interpretative che addensano ed aggrovigliano senza ritegno idee e pensiero, l’artista sembra infatti contrapporre una chiave di lettura che fa della leggerezza e dell’essere critica le proprie cifre estetiche. Con un piglio acuto e fragranza concettuale, che non nasconde talvolta un approccio esistenzialista, Mazzonelli smaschera e indica così le secche su cui sembrano arenarsi molte delle riflessioni sulla nostra contemporaneità.