Officina Malanotte
Romina Bassu, Andrea Kvas, Matteo Negri, Pierluigi Scandiuzzi

Bonotto Delle Tezze, Vazzola
maggio — giugno 2025

Officina Malanotte
Daniele Capra




La residenza artistica Officina Malanotte ha visto per tre settimane Romina Bassu, Andrea Kvas, Matteo Negri e Pierluigi Scandiuzzi lavorare nella tenuta e nei locali della cantina Bonotto Delle Tezze. Il progetto è un’esperienza di arte e convivenza nata per coniugare le logiche del territorio, la cultura e il mondo del vino con le capacità di sperimentazione e contaminazione del linguaggio contemporaneo.


In residenza Romina Bassu si è focalizzata sulla figura femminile, dipingendo delle giovani donne immerse in una condizione di malinconia e solitudine esistenziali, che appaiono sotto il nostro sguardo come attrici sul palcoscenico di un teatro. Fragili e resistenti insieme, sembrano non trovare pace per le pressioni di un mondo maschile che vorrebbe piegarle alle proprie necessità, senza prestare attenzione alle loro esigenze personali e ai loro desideri. In Burden, per esempio, l’anguria portata in grembo allude al peso della maternità come un peso frutto delle aspettative sociali sulle donne. La tela di piccole dimensioni Peep Show mostra invece un piede femminile con un calzino bucato da cui esce l’alluce, che allude ai timori di non apparire in pubblico in condizioni presentabili.


Andrea Kvas ha realizzato oltre una dozzina di dipinti, lavorando su tele della medesima dimensione (30 x 50 cm), che sono disseminate in luoghi differenti della residenza, ricercando una possibile sintonia visiva con gli spazi. Sono opere astratte, in cui l’artista ha combinato sulla tela pigmenti e resine sintetiche, stratificandoli con modalità ogni volta differenti. Kvas dipinge orizzontalmente, distribuendo i materiali per sovrapposizione, lasciando che chimicamente gli elementi agiscano e producano l’effetto ricercato, sia esso uno spessore, una forma interessante o un particolare tipo di brillantezza. È un’anarchia pittorica quella che l’artista pratica attraverso il suo processo, continuamente alimentata da un appagato desiderio di cose mai viste, a cui l’osservatore è costretto a reagire guardando l’opera di lato, da sotto o ricercando l’ultimo raggio di luce.


Le prime opere realizzate da Matteo Negri in residenza nascono associando particolari meccanici conservati nell’officina con differenti tipi di bottiglie presenti in azienda, di cui ha fatto il calco in silicone e successivamente la scultura in gesso. Ai lati d’Italia (il titolo è palindromo come la forma delle opere) sono stati poi disposti orizzontalmente come elementi che escono dal muro, diventando così delle presenze stranianti. Daily routine è il modello in gesso di una boa usata dai pescatori, che andrà successivamente realizzata in bronzo, per la quale l’artista ha realizzato il calco di tanti oggetti che ha trovato in residenza, come un mazzo di asparagi, una ciabatta multipla o un carciofo. L’opera è stata patinata con pigmento originato dalle vinacce. Man de Toni, allestita nel giardino, è invece la mano del titolare dell’azienda, di cui è stato fatto il calco mentre regge una bottiglia capovolta di vino sur lies.


Nel corso della residenza Pierluigi Scandiuzzi ha lavorato spesso en plein air, dipingendo a cavalletto alcuni scorci di paesaggio, ma anche le rose del giardino della tenuta. La serie di opere En plein airs presenta un elemento straniante: la cornice, anch’essa dipinta dall’artista all’interno della tela. In realtà, queste opere alludono al classico dipinto con funzione decorativa che sta in molte delle nostre case, all’idea domestica di pittura senza alcuna velleità artistica. Quel maledetto gatto è il tentativo di copiare un’immagine tridimensionale di un micio, presente in azienda, riproponendolo in forma ironica, come un elemento che costantemente perseguita l’artista. Nella serie degli Still life invece Scandiuzzi dipinge il suo orizzonte visivo, non preoccupandosi di come gli oggetti si presentano, ma semplicemente registrando la loro presenza casuale. Talvolta malinconica, talaltra irresistibilmente spassosa.


L’edizione del 2024, 2023 e 2022.