Michele Spanghero
Desmodrone

Sospirolo, Dolomiti Contemporanee
ottobre 2011

Michele Spanghero, Desmodrone, 2010, performance, Kaunas

Desmodrone





La performance Desmodrone di Michele Spanghero, ospitata presso il poderoso edificio industriale Schiara, chiude il secondo ciclo di mostre di Dolomiti Contemporanee. Nella performance il contrabbasso smette di essere lo strumento tradizionale in cui nasce il suono per svolgere essenzialmente il ruolo di cassa armonica. In Desmodrone Spanghero porta al grado zero il gesto tecnico (l’esecuzione sullo strumento ad arco) e mostra allo spettatore come sia possibile utilizzare il legno e le corde, senza mai toccarle direttamente, agendo esclusivamente attraverso il mezzo in cui il suono si propaga: l’aria.

La performance nasce dalla diffusione nell’edificio di cemento del suono sintetico di alcune onde sinusoidali amplificate che eccitano l’aria e fanno suonare per simpatia lo strumento. Le vibrazioni del contrabbasso lasciato risuonare diventano quindi una sorta di segnale acustico che tende naturalmente a sovrapporsi con il suono iniziale, in una sorta di duetto, che porta all’effetto larsen. All’artista spetta il compito, esattamente come ad un direttore d’orchestra, di controllare le parti, di concertarle, di comprimerle e modularle in tempo reale servendosi del computer. La tessitura sonora così si dilata e si stratifica, rendendo udibile distintamente variazioni microtonali e battimenti armonici che l’acustica del luogo – caratterizzata da un eco marcato – ingigantiscono fino al parossismo.