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Manicure & sopracciglia

Ho sempre trovato ridicole tutte quelle persone di sesso maschile che passano il tempo ad imbellettarsi. Non parlo di cura o di igiene personale, ma di quel complesso di pratiche narcisistiche che mirano a fare del corpo qualcosa di bello al di là delle funzioni che il corpo stesso ha. Trovo ridicoli, ad esempio, coloro che vanno in palestra per essere belli, e non per praticare dell’attività fisica; come pure chi spende tempo e quattrini in trattamenti estetici, manicure, creme e quant’altro.
Una settimana fa sono stato ad una presentazione presso la sede degli industriali di Treviso. Ero circondato da imprenditori di età tra i 35 ed i 50 anni, la crème (brûlée, per non dire bollita) economica della provincia. Sono rimasto colpito dalla quantità di uomini – le donne ahimè erano poche, come spesso capita nel nostro Paese in settori nevralgici del mondo produttivo – con le ciglia perfettamente modellate e senza alcun punto nero sul naso, segni evidenti di svariati passaggi e sedute dall’estetista.
Al di là della inquietudine di un viso troppo levigato, che manca delle caratterizzazioni di disordine che sono tipiche di ogni essere umano, mi sono stupito di come questi uomini impegnati e ricchi trovassero il tempo di andare dall’estetista, e, soprattutto, mi sono chiesto delle motivazioni intime di tale necessità. A parte la passione per l’apparenza ed una forma di classismo inconsapevole, non no trovato risposta. Per fortuna il mio ideale maschile è Hemingway, del rum, e se serve una pistola carica.